Una volta in casa le famiglie valorizzavano ciò che avevano per poter creare un dolce, frutto di un imperativo: non buttare via nulla!
La stagionalità e la territorialità erano un obbligo, i pochi ingredienti che arrivavano da fuori erano frutto del viaggio di un parente, di una visita lontana o poco altro.
Ogni paese aveva una torta paesana, una “smaiasa” in cui finiva un po' di tutto. Da noi a Lenna quella torna era il "Leadel.
Una torta un po' asciutta a base di polenta, mele della Val Brembana, finocchietto, miele e latte.
Da qui il connubio con Arlecchino, simbolo del nostro territorio e di quel vestito - diventato sinonimo di gentilezza - formato dalle pezze di altri vestiti per aiutare il povero Arlecchino che non poteva permettersi nulla.
Questo dolce si compone di una composta di mele, uvetta e noci, biscuit alla polenta, parfait al miele di castano e tiglio, spuma di latte e miele, i colori di Arlecchino sono realizzati con le polveri del bosco disidratate.