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Wild etik compie 2 anni! Ecco come è cambiato il consumo della carne e il futuro che si prospetta

Wednesday 04 January 2023
È possibile tornare a un allevamento sostenibile per carne e derivati che sia in grado di nutrire senza creare danni collaterali all'ambiente e alla natura? Nel 2023 ci poniamo queste domande e molte altre, ci mettiamo in discussione su un tema che sarà la priorità dei prossimi vent'anni.
Wild etik compie 2 anni! Ecco come è cambiato il consumo della carne e il futuro che si prospetta

Al giorno d'oggi, siamo più consapevoli di ciò che mangiamo. Non basta avere una dieta equilibrata, ma è fondamentale anche sapere da dove proviene il nostro cibo e come viene prodotto.

Le tematiche del cibo creato in laboratorio ci spaventano e non vorremmo che questo nuovo modo di mangiare carne porti all'abbandono di piccoli allevamenti di montagna, perché il lavoro sul territorio permette di mantenere famiglie di allevatori, valorizzare razze antiche - anche se poco produttive - e fornirci un cibo sano ed etico, 

Che mondo sarebbe senza agricoltura e allevamento?


Da anni portiamo avanti la nostra battaglia per un cibo sempre più sano e sostenibile, per un consumo consapevole della carne.

 
 
Riscaldamento globale, pandemie e instabilità geopolitica ci hanno fatto capire che viviamo in un mondo sempre più precario e fragile, ma cosa possiamo veramente fare per credere in un futuro migliore per le nuove generazioni?

Quando facciamo le visite nelle nostre cantine di salumi e formaggi ci piace trasmettere la cultura contadina che che ha cresciuto le nostre famiglie e ci piace raccontare agli ospiti qualche aneddoto.

Un tempo, circa nei primi anni del '900, soprattutto nelle zone di montagna povere e rurali, si viveva uno stile di vita di sussistenza: tutto era necessario e nulla superfluo. La vacca, in particolare la razza Bruna Alpina Originale, rappresentava la maggior fonte di sostentamento di ogni famiglia, spesso erano vacche anche molto adulte che vivevano quasi fino a vent'anni. Le vacche un tempo rappresentavano ricchezza perchè offrivano l'unica certezza necessaria: il cibo, il latte tramite la mungitura e quindi la produzione di latticini e derivati.

La Bruna Alpina Originale ha dato sostentamento a tantissime famiglie di montagna al limite della povertà!


Quando si 'caricava' Alpe, su quei pendii ripidi poteva succedere qualsiasi cosa, se per caso a qualche vacca succedeva di inciampare e qualcosa di brutto accadeva, gli abitanti del paese avevano l'obbligo economico e morale di ritirare tutti in minima parte l'animale, così facendo non andava sprecato. L'importanza che veniva data a un animale così fondamentale per una famiglia e l'economia montana che scaturiva anche nel momento in cui era necessario valorizzarlo, portava gli abitanti del paese a farlo nella sua interezza, senza sprechi.

Ciò vuol dire ai giorni nostri valorizzare parti più o meno nobili, sapere che tagli di un animale di 20 anni possono essere più consistenti rispetto a un vitello di qualche mese, che ci sarà della masticabilità, ma che potrà essere intenerita dalla frollatura dry-aging.

Il potenziale della frollatura della carne non è nuovo e ha applicazioni in svariati settori alimentari, l'intenerirsi e insaporirsi della carne con il tempo fa si che la vita media di un animale possa essere difinita solo in base al suo benessere e al suo stato di salute. L' animale è parte integrante della vita contadina e svolge un ruolo fondamentale in termini di produzioni con la mungitura, la concimatura e il pascolo. La soluzione al problema dilagante degli allevamenti intensivi non riguarda solo l'animale, ma anche la nostra società, che deve affrontare molte sfide. 

Sostenere allevamenti etici e sostenibili non vuol dire solo non abbandonare un ecosistema così importante per la montagna, ma porsi delle domande sul costo del cibo che acquistiamo che ha un'impatto fortissimo sull'ambiente e sulla nostra salute. 

Carne, le etichette che spiegano l’impatto climatico potrebbero aiutare a ridurne i consumi.


Un recente studio pubblicato sulla rivista Jama Network Open Proceedings ha rilevato che se le persone fossero consapevoli di quanto cambiamento climatico contribuisce la loro dieta, potrebbero essere più inclini a ridurre il consumo di carne. 

Ad aprile, il rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha esortato i leader mondiali, in particolare quelli dei paesi sviluppati, a sostenere una transizione verso diete sostenibili, sane e a basse emissioni – una linea d’azione che rappresenta, per chi fosse abbastanza coraggioso da adottarla, una sorta di suicidio politico. Come abbiamo brevemente accennato in apertura, le persone diventano ossessivamente difensive quando si accenna al legame tra il consumo di carne e il riscaldamento globale.

Lo studio ha rilevato che quando alle persone vengono mostrate etichette su come il cambiamento climatico è influenzato dalla loro dieta, è più probabile che riducano il consumo di carne. “Abbiamo scoperto che l’etichettatura di prodotti a base di carne rossa con etichette che raccontavano il loro alto impatto climatico” hanno commentato gli autori “era un metodo efficace per indirizzare i consumatori verso scelte più amiche dell’ambiente”.


Wild Etik per il Futuro


Grazie a Wild Etik e agli allevamenti di Bruna Alpina Originale stiamo creando una soluzione concreta per affrontare la grande tematica del cibo del 2023 e dei futuri decenni; oggi questo progetto complesso ed ambizioso compie due anni, ma speriamo possa durare almeno quanto la storia che l'ha preceduto.
Wild etik compie 2 anni! Ecco come è cambiato il consumo della carne e il futuro che si prospetta
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